![]() Ora. assieme a san Teodoro, . Rolando va cercata anche in via S. Martino . C. Rolando). Francia. ............. Combattenti e Reduci. Raffaele. .......... Crocifisso. ...(monastero).............................. Antonio. (monastero)............... Maria degli Angeli. Maria del Ponte ................ DE NEGRI Giacomo. An. Conserve Alimentari e Lavorazione Latta. VEmanuele. Avanti.
I film, le sale, i cinema di tutta Italia. Programmazione completa delle uscite nelle sale cinematografiche.Oltre 4500 schermi in tutte le città e comuni d'Italia. Nella rassegna filmografica sono inclusi film che a vario titolo possono essere considerati interessanti da un punto di vista psicologico o della salute mentale. Programmazione completa del cinema Cine Centrale di San Giovanni La Punta, Via Sottotenente G. Scalia - San Giovanni La Punta (Catania). Telefono: +39 0957411637. Ansaldo- Armirotti- Rolando- Saffi- Ulanowski. Elenco delle viein. In maiuscolo, quelle attuali In corsivo le titolazioni popolari; o scomparse; o eliminate da Genova. B- Robert. via. Bagnasco. Domenico. via. 2b. Balilla via. BALLEYDIER. Banchetti. via. Band. CARPANETO. 2. Bartolomeo. Carrozze. piazza delle- Alfredo. Giandomenico. CASSINI via. CATENA. della- . 4. Catena. crosa della- Carlo. Cattaneo via. Felice. Guida e orari di programmazione dei film in tutti i cinema delle città italiane. Cinema San Giovanni La Punta Guida alla programmazione dei film in uscita nelle sale cinematografiche di San Giovanni La Punta. Trova il cinema più vicino e gli. ![]() ![]() Cavallotti piazza. Antonio CAVERI. via. Cavour. . 2a. Diavolo. Diciotto. novembre. Dieci giugno. via. Disperati. vico. Dispersi. DOGANA. . piazza della- 5. Stefano. DONDERO. TEHERAN rotonda. Andrea. Doria. via. Luigi DOTTESIO. . MONTI. . 2a. G. B. Totale A. 1. piazzale = Camionale. Uccisa. Lungomare che non . Come dire, se. mi hanno battezzato ad esempio Paolo Luca, nessuno mi dovrebbe scrivere. Paololuca. Nel tempo, con piccole varianti di sancto. Petro, oppure dearene, per secoli . Quindi per me, che preferisco continuare alla vecchia maniera e. Pietro non . Io, sampierdarenese. Ed era soprattutto. I nomi sottintendono. Essi, per meriti acquisiti con il libero mercato, divennero. I matrimoni lo. complicarono, dapprima affiancandosi, poi sommandosi; e la fantasia con. Contrapporsi ai. saraceni col simbolo della propria fede fu uno dei primi adottati da Genova. Tale emblema fu confermato. Crociate e con le cerimonie nelle quali la bandiera crociata. Per Genova, altri simboli alla pari erano i grifoni . Questo escamotage fu scelta importante perch. Tiscornia, ed altri. XIII secolo, quando il borgo era governato a. Comune: piccolo ma ben organizzato socialmente e militarmente. Simboleggiano energia; il. Infine furono portate. Marina, nella zona ove fu costruita la torre centrale, detta del Comune.(2) da Vittorio Emanuele II: . BIBLIOGRAFIA- Battilana N- Famiglie nobili di. Genova- ed. Forni ristampa del 1. III- Boscassi A.- Illustrazione storica dello stemma. Genova- ed. Pagano. Comitato Culturale Praese- Antologia. Praese- NEG. 1. 99. Manno A.- Vocabolario araldico. Tardito Carlo- Gazzettino. Sampierdarenese- SES- settembre/2. Tiscornia L- Le feste centenarie del SS. Salvatore- ed. Salesiana. Geologia. Geologia di San Pier d. Ho imparato, per diventare medico, un. Se sono difficili i nomi, che mai si mettessero. Lancio queste prime righe sperando che chi. La terra= . Allora lentamente ma inesorabilmente si. La spinta fece. emergere nuove terre . La Liguria. levante di san Benigno, pi. A ponente invece. Questo tipo di rocce ha nomi differenti sulla base del minerale prevalente. Le nostre sono prevalenti argilliti. In conclusione abbiamo rocce metamorfiche (3). I singoli massi, in schegge pi. Come due eserciti contrapposti, le due qualit. Classica dimostrazione si ha nel muraglione che delimita il. Mentre le rocce a levante sono calcaree marnose, pi. Non quindi come il collinare, che . Un carotaggio fatto a met. Infatti, in. tempi pi. Famose sono nel territorio di. Isoverde e Pietralavezzara le cave di marmo verde; e altrettanto famosa. Tale pietra fu chiamata anch. La loro formazione e compattazione (detta diagenesi) . Enciclopedia Zanichelli- Limoncelli B.& Marini M.- ricerca. Ligure- -Limoncelli B.& Marini M.- Condizioni geologiche, strutturali. Ed. Tamburini- Milano- 1. Ravecca P. Rino- dal golfo di Priano. Nel particolare, 8. Alcuni di essi iniziando a costruire qualche casa in. Quale grosso intervento dell. Ancora in quegli anni, non tutta la popolazione . Sulle falde dei monti c. In. celeste a sinistra il torrente Polcevera. Fu questa che impose definizioni sempre. Ovvero una zona del territorio era definita con un nome caratteristico. Antico come Coscia o Canto o. Campasso. Agostino, abitante nella Piazza cos. Intermedi sono. per esempio, come ancor oggi dire . Quindi il lavoro risulter. I due ultimi erano. Un Autore scrive invece che gi. Un altro storico del 1. II/2. 18 si accenna una cessione di una . Secondo il. vocabolario Treccani, il significato e'. Un atto del notaio Lamberto. Sambuceto, redatto il 2. Antonio. Marabotto (vedi carta del Vinzoni), da un lato, casa con giardino di Angelo da. Recco, maestro d. Ripetuta il 1. 7 genn. E similare, in data 2 febbr,1. Corrisponde a due. Galliano e Pietra; quindi si conferma che i Galliano. Nel 1. 60. 7. si descrive l. Per il capitolo 3. Con legge 9 marzo 1. Polcevera venne eretta in Capitaneato, riservato solo a cittadino nobile. In totale da due a. Mentre appare ancora separato dal. Promontorioche era. Genova poich. Ma in questo stesso testo, in. Nello stesso anno nel Castello . Le disposizioni stabilivano che . Successivamente i predetti quartieri diventeranno. Per il viandante, quando ancor prima di Cristo la strada romana e. Etimologicamente proviene. In alternativa al toponimo Cella. Pensandole tutte, ci fu chi. Nella sua. parte piana al limite del torrente, era un vasto prato incolto detto poi Piazza. In epoca napoleonica ed. Lanterna. In alcuni testi . La chiesa, per secoli unica parrocchia del borgo, si. Andrebbe. valorizzata meglio.- -B) LOCALITA. Ancora nel 1. 30. Altre interpretazioni valutano possibilit. A mio avviso sono suggestive ma ipotetiche; non escluderei. Corrisponde al terreno compreso tra il ponte di. Cornigliano e la foce del torrente, e fa chiaro riferimento al periodo in cui. Sino al. 1. 60. 0- 1. In tempi alto. medievali fu isolato sulla spiaggia un lazzaretto locale per le epidemie varie. Dopo quelle date inizi. Il vero insediamento urbano (che occup. Corrispose al territorio nord- ovest locale. Pietra arrivava alla diagonale crosa dei Buoi- vico dei Disperati.*FRATERNITA. Oltre a zona di mercato, in epoca medievale era anche luogo di riunione. Alberto di Bozzolo a cui . Un documento del 5 ago 1. Non ha riscontro neppure di nomi similari. Evidente origine ottocentesca.*CATENA = la zona . Per impedire il passaggio del pubblico e dei. GD. Cassini) l. Un Gisulfo. Comixani compare come testimone in un atto genovese del 1. La famiglia. Clavexana fu aggregata all. Controversa e confusa la sua. Il nome appare sulla carta. Vinzoni del 1. 75. Forse poteva esserci una fiera in zona Mercato: oggi la strada . Montano, ma appare assai improbabile un mercato bovino cos. Il carro del SS Salvatore . Ancora nel 1. 80. Chiaro. riferimento ai frequenti momenti di svago e vita felice che vi svolgevano. Sicuramente. il nome . Corrisponde a quello di ricca famiglia abitante del borgo, la cui. Ancora nel XIX secolo era una. Gallieno fu imperatore di Roma a met. Il nome. compare nell. Lo stemma vedeva in alto due leoni rampanti ed in basso due. Negli anni 1. 52. Viene citata in atto notarile . Nel. nostro borgo non . Esiste anche una carta di. Genova del 1. 81. Una terza del 1. 87. In altri testi. successivi, . Termine ricuperato da. Genova; poco usato nel nostro borgo.*MONTAGNETTE = di origine tarda. GB. Monti, evidente riferimento a. PIETRA = attualmente . Era usato - dagli. Sino al cambio della qualit. Archivio storico del Comune- Palazzo Ducale*Borzone P.- I semafori di Napoleone- NEG. Capacci - Sampierdarena, dalle origini al XX Secolo- 1. Casaccia G.- Dizionario genovese italiano- Sordo. Muti- 1. 87. 6*Ciliento B.- Gli scozzesi di piazza d. Cipollina G- Regesti di val Polcevera- Marchese& Campora- pag. Forcheri G.- Dog, governatori, procuratori..- A Compagna. Gazzettino Sampierdarenese : 4/8. Grillo F.- Origine storica delle localit. Petracco Sicardi G.- Prontuario etimologico ligure- Dell. XI- pag. 5*Ruscelli D.- N. Barabino- Ass. Op. Univ.- 1. 98. 2- pag. Il Secolo XIX del 1. Tuvo. T.- Storia di SPd. Tuvo- AA. VV- Genova e paesi circostanti- Mondani- 1. Sampierdarena*Vinzoni M.- Il dominio della Serenissima- CIELI- 1. Vinzoni M.- Pianta delle due riviere . I soprannomi. SOPRANNOMI o NOMI. Secondo, probabilmente erano affibbiati a ciascuno in giovane et. Terzo, che. quasi mai compare un soprannome per i nobili, i ricchi e benestanti, essendo. Quello che importa rilevare, e. Bibliografia. Costa E.- Valentino Armirotti- SO Universale. Delfino G- Il soprannome(appendice di . Agostino Giustiniani che nei suoi annali del 1. Francesco. Maria Accinelli. Liguria, ma solo per Sampierdarena precis. Ma a. corte, se poco importava Genova, nulla San Pier d. Dopo una iniziale profonda diffidenza nelle capacit. Fu dato lavoro a larga. Ed alla faccia degli operai, i cui. Fu Mussolini che nel. I tempi erano maturi. Ma col. trasferimento del potere a Tursi, tutti i progetti locali furono congelati in. In compenso, come. Ne consegue un lento. La voglia di. vivere, agonizzante; la dignit. Ma. ahinoi, musi lunghi, arrabbiati, tristi; allegri - fin troppo a volte - solo. Persistono le Associazioni di Mutuo soccorso, la Banda musicale. Modena, la Croce d. Ma.. evidentemente non interessa. Avrebbe 1. 25. 0 anni e. Barozzi scrisse per assurdo: fortuna. Risalgono al medioevo. Ne restano una. diecina un po. Sindaci. di San Pier d. Quindi il seguente elenco . Bonanni Antonio - con Bertorello. GB segretario. 18. Angelo De benedetti. Gancia Mario segretario)1. Dapprima mettendoli in. Gradatamente, dalla. Abbastanza per dire: facciamo il punto; visto che . Quindi, nulla di determinante . Quindi, alla fine, tante sfaccettature, un. Sicuramente si, ma. Si, come una donna: non . Personalmente amo San Pier d. Vorrei trasmettere agli altri. Non dico, per dire un esempio, arrivare ad agognare. Ma ahiloro, anche tutto questo . E chi, come me, chiamasi storico (con. A proposito, vale sempre la frase dettata da Samuel. Butler 1. 83. 5- 1. Quindi, schierandomi tra quelli che fanno. Ho ritenuto importante lasciare una. Storia.- -- uno storico dovrebbe essere onesto. Non ci riesco; non riesco a non esprimete un. Il filosofo Ludvig. Witgenstein, paragon. Nella titolazione delle strade, ci fu una. Tutta questa cronologia, a dimostrazione sia. Mi ritrovo ad essere tendenzialmente un. San Vito dei Normanni - Wikipedia. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. San Vito dei Normannicomune. Localizzazione. Stato Italia. Regione. Puglia. Provincia. Brindisi. Amministrazione. Sindaco. Domenico Conte (centrosinistra) dal 1. Territorio. Coordinate. Gli abitanti si chiamano sanvitesi (santuvitisi in dialetto). Con un valore aggiunto procapite di 1. San Vito . La morfologia del territorio . Inoltre San Vito dista 5 km dal centro visite del parco di terra e di mare di Torre Guaceto, sito in Serranova, frazione di Carovigno, 9 km dalla spiaggia della riserva naturale, e a 1. Il mar Ionio si trova invece a circa 4. La sua altitudine . In base alle medie di riferimento trentennale (1. Le precipitazioni medie annue, inferiori ai 6. Reperti archeologici con i resti di trenta sepolture e varie ceramiche datate 1. C. Inoltre, recentemente sono stati ritrovati insediamenti preistorici (XVIII- IV secolo a. C.) nelle contrade Castello e Paretone. Questa relativa tranquillit. Fu solo nel XV secolo che l'antico casale venne organizzato a Comune, anche se continu. Il comune appartenne agli Altavilla, successivamente ai Sambiase, poi a Raimondo Orsini Del Balzo e quindi ai Dentice di Frasso. Dal XV secolo in poi il paese cominci. Nel 1. 48. 4 fu saccheggiata dai Veneziani. Nel 1. 57. 1, durante le Crociate, un manipolo di Sanvitesi prese parte alla battaglia di Lepanto contro l'Impero ottomano; al ritorno in patria in onore della vittoria conquistata, venne costruita la chiesa Matrice, per poi dedicarla quindi alla Madonna della Vittoria. Nel 1. 79. 9 la popolazione ader. Nel 1. 92. 7 venne istituita la provincia di Brindisi nella quale rientra San Vito. Nei primi anni sessanta L'industria petrolchimica che si aggiungeva alle imprese meccaniche e aeronavali di Brindisi hanno assorbito molti lavoratori sanvitesi, trasferendoli dal lavoro nei campi alla catena di montaggio. L'apertura della San Vito Air Station in un punto strategicamente nevralgico durante la Guerra Fredda, poi ridimensionata e chiusa con la caduta del muro di Berlino, ha contemporaneamente creato lavoro tra i locali e accolto migliaia di lavoratori americani. Oggi San Vito conosce un processo di terziarizzazione dell'economia e punta sullo sviluppo e la commercializzazione di prodotti locali di qualit. Ornamenti esterni da Citt. Il ramoscello d'ulivo allude non soltanto al fatto che San Vito . Sullo sfondo, una torre, che rappresenta la prima struttura costruita nel borgo medioevale. Il gonfalone ha la seguente descrizione: « Drappo rettangolare di stoffa di colore rosso terminato nella parte inferiore a tre bandoni a forma di vajo irregolare, il centrale pi. Sul gambo della freccia sar. Cravatta e nastri tricolori dai colori nazionali, frangiati d'oro ». Facciata della Chiesa Madre. Santa Maria della Vittoria, chiamata in citt. Presenta un impianto a croce latina con tre navate, transetto e un profondo presbiterio. All'interno vi si possono trovare tele come l'icona della Nikopeia, raffigurante la Vergine che annunzia al Papa Pio V la vittoria sui Turchi, e una statua d'argento che rappresenta San Vito. All'interno della Basilica vi . Lo stesso pontefice ha proclamato la chiesa Basilica Pontificia il 3. La Basilica annovera, tre statue del Santo Patrono Vito Martire, rispettivamente in argento, in cartapesta e in legno. Nella chiesa vi sono sei tele pregevoli di cui due inserite in una struttura lignea comprendente cornice e baldacchino, le altre quattro sulle pareti laterali, sono del leccese Serafino Elmo. La chiesa, ormai sconsacrata, fu . Oggi ospita mostre e incontri culturali. La . Successivi interventi sono avvenuti nel 1. Presenta una semplice facciata, contrassegnata da sei lesene con un portale ed una finestraovale con cornici aggettanti. Nei suoi interni degni di nota sono gli altari laterali in pietra, l'altare maggiore in marmo policromo, un Crocifisso in legno del XVI secolo e una tela del 1. Domenico Carella. La Chiesa di San Francesco risalirebbe al 1. Fabio Marchese Belprato. Sul finire dell'Ottocento, con la venuta dei Padri Mercedari, fu ingrandita notevolmente con una cupola, il presbiterio e un annesso convento. La facciata presenta quattro lesene con capitelli ionici, due nicchie in cui sono collocate le statue della Madonna della Mercede e di San Francesco da Paola. Fu costruita nel 1. Lucio II Palagano, con un'unica navata. Poi, con un successivo intervento nel 1. La facciata presenta solo il portale e due finestre centrali. Negli interni, sono situati nove altari laterali in pietra e delle tele raffiguranti la Crocifissione e l'Immacolata. Inoltre, nelle navate laterali, vi . La chiesa fu edificata intorno al 1. Nel 1. 98. 4 il crollo di due navate caus. Oggi, ricostruita grazie all'aiuto dei fedeli, . Tra le varie statue presenti nell'edificio si segnalano due trespolisettecenteschi della Madonna: un'Addolorata ed una Madonna del Rosario, titolare di un'omonima confraternita che da secoli opera in questa chiesa. La struttura, molto semplice, . Trovarono rifugio nel territorio sanvitese, risalendo il canale Reale e stabilendosi in armonia con i contadini del luogo: San Biagio. La chiesa, di rito ortodosso, . Presenta anche le celle destinate ai monaci, tuttavia nel tempo ha subito notevoli trasformazioni. Come tutte le chiese scavate lungo l'ultimo tratto della via Francigena, il santuario di San Biagio presenta al suo interno affreschi votivi dedicati a santi tipici del culto orientale come san Biagio, san Nicola e sant'Andrea ma anche santi latini, come san Giorgio, san Giacomo e san Giovanni. Le iscrizioni poste sulle iconografie, sono tutte in greco tranne una: quella di san Nicola, la quale presenta anche l'iscrizione in latino in segno di unit. La cripta e le quattro grotte annesse sono situate in una piccola vallata, in parte scavata nella roccia, in parte costruita in tufo. All'interno si trova l'immagine di San Nicola e sulle pareti in tufo si notano tracce di affreschi. Cripta di San Giovanni. San Giovanni. Un'altra, quasi completamente interrata, . La cripta presenta, inoltre, un pilastro centrale su cui poggiano tre archi a tutto sesto. La parte affrescata, risalente presumibilmente al XIII secolo, si trova nell'abside centrale. Cripta di Santa Maria di San Giacomo al casale. Santa Maria. Scoperta in seguito al recente ripopolamento del casale sotto l'antica chiesa, all'interno presenta un affresco della Vergine col Bambino. Negli anni novanta, appena fuori il centro abitato, precisamente in contrada Castello d'Alceste, sono state ritrovate tracce di costruzioni risalenti all'et. La prima costruzione fu senz'altro la torre, ritenuta di et. Costruita da Boemondo d'Altavilla nell'XI secolo, si trovava in una posizione strategica sulla via consolare che da Carovigno passava per il casale di San Vito e giungeva per la via Vecchia per Oria. Essa, perfettamente integra, ancora oggi domina il territorio di San Vito. La torre presenta merli di tipo guelfo e aperture strette che consentono l'illuminazione dei tre ambienti interni posti l'uno sopra l'altro. Intorno alla torre vi . Il castello fu probabilmente costruito in origine come residenza di caccia, essendo una volta il territorio di San Vito completamente ricoperto da boschi. L'ingresso al palazzo . Notevole la scalinata in pietra che conduce ad una veranda colonnata, su cui poggiano tre archi a tutto sesto. Nel suo interno conserva sale decorate, tele, trofei di caccia e l'Archivio Storico, recentemente restaurato. Ancora oggi il castello . Kennedy; piazza Lanza del Vasto; piazza Sandro Pertini; piazza Aldo Moro; piazza Arturo Toscanini. L'unico polmone verde della citt. Le famiglie sono 7. Una volta laureati costoro difficilmente possono trovare un mercato del lavoro capace di assorbire figure professionali specializzate. Secondo i dati ISTAT al 3. San Vito dei Normanni erano 3. Di seguito le nazionalit. Tale fenomeno, relativamente recente in Puglia, . Nel centro storico sono organizzati concerti, luminarie, sfilate delle bande musicali, fuochi pirotecnici, sagre; nella zona del campo sportivo oltre a numerosi stand e gazebo, vi sono le giostre. La . In onore di questo Santo, infatti, si uccideva il maiale allevato nei mesi estivi al ritorno dalla campagna. La festa di san Vincenzo segnava, infatti, la fine ufficiale dell'estate e il ritorno alla vita cittadina consueta. Di notevole rilevanza . Il motivo della 'nciuria dipenderebbe dal fatto che i sanvitesi hanno un atteggiamento poco aperto alle differenze, alle novit. Essi possedevano un patrimonio di migliaia di libri rilegati in pelle e ordinati in nove grandi armadi. Dal 1. 80. 9 i frati abbandonarono il convento e molte opere andarono perdute. Nel 1. 94. 6, il sindaco Vincenzo Trizza nomin. Costoro donarono 7. Nel 1. 96. 2 fu costituita l'attuale biblioteca a causa di Angelo Pagliara, che invi. Papa Giovanni XXIII don. Dal 2. 00. 1 la Biblioteca Comunale ha una sede definitiva: l'ex Convento dei Domenicani, edificio del Seicento. Biblioteca Pubblica . Presenta circa 2. Il museo, come la biblioteca comunale, . Il Museo ospita una raccolta di oggetti d'uso quotidiano ed attrezzi che testimoniano la quotidianit. Gli utensili riguardano tutte le classi lavoratrici: artigiani, fabbri, falegnami, sellai, arrotini, calzolai e, naturalmente, contadini. Nella contrada Castello d'Alceste sono state ritrovate tracce di un villaggio a capanne della seconda met. Ad esse si sovrappongono nel VI secolo a. C. Le case di questo periodo sono articolate in pi. Il Museo diffuso, secondo ecomuseo del territorio pugliese, dopo quello di Cavallino . Buona parte del film . San Vito fu scelta per girare lo spot rappresentante la Spagna. Il grande botto di Leone Pompucci, 2. Il film narra, in chiave tragicomica, dei complicatissimi rapporti tra le diverse figlie (una francese, una italiana, una spagnola, una svedese e una americana) che un grande attore italiano (la star del cinema mondiale Saverio Crispo, nativo di San Vito) ha avuto da diverse mogli o amanti. San Giovanni in Fiore - Wikipedia. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. San Giovanni in Fiorecomune. Localizzazione. Stato Italia. Regione. Calabria. Provincia. Cosenza. Amministrazione. Sindaco. Giuseppe Belcastro (Centrosinistra) dal 0. Territorio. Coordinate. Il monastero fu dotato del tenimentum flori, formato dai territori silani che costituivano la Sila Badiale che dopo furono dati in commenda e governati dagli abati commendatari fino al 1. Salvatore Rota, il paese venne riconosciuto civico entrando nel patrimonio regio. Nel 1. 84. 4 il centro florense assurse all'onore delle cronache nazionali per le vicende legate alla cattura dei fratelli Bandiera, patrioti italiani, e di tutti i componenti che facevano parte della spedizione. Ospita inoltre il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, ente riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attivit. Il nucleo urbano principale . L'orientamento del centro urbano condiziona le precipitazioni meteorologiche poich. Il territorio comunale ha un'altimetria varia con notevoli dislivelli: si va infatti da una quota minima di 3. L'8. 3% dell'intera superficie comunale . Il valore naturalistico del territorio . Tutti questi fattori hanno lasciato ampio spazio al predominio di nuovi boschi del pino tipico silano, il Pino laricio, ma anche di querceti, di faggeti e, nelle zone altimetriche pi. Si registra anche un aumento della presenza faunistica negli ultimi tre decenni, incentivata dalle misure restrittive della caccia che hanno favorito il ripopolamento di varie specie animali (dal lupo al cinghiale, alle faine, alle volpi, alle lontre, ai gatti selvatici e agli scoiattoli oltre che a diverse specie di volatili). Per altimetria, per pendenze, per aspetto naturalistico e paesaggistico e per tutela ambientale, . Sul territorio comunale insistono decine di formazioni montuose che superano ampiamente i 1. Le principali vette ricadenti nel territorio comunale sono: Laghi. Sul territorio di San Giovanni in Fiore sono presenti due laghi, artificiali, costruiti nella prima met. In entrambi i casi solo la met. I laghi Arvo e Ampollino sono rispettivamente il secondo ed il terzo lago per grandezza (bacino ed estensione superficiale) della regione. La realizzazione dei laghi fu il primo vero segno di modernit. I laghi silani sono comunque una forte testimonianza della risorsa di “oro bianco” di cui il territorio comunale e l'altopiano sono ricchi. Oltre ai due laghi sopra citati, vi sono altri tre bacini che avrebbero potuto far parte del territorio comunale. Due di questi rimangono prettamente ipotetici, fermi al progetto su carta e mai passati alla fase esecutiva e dunque mai realizzati, mentre un altro bacino artificiale, realizzato grazie al completamento dello sbarramento, . I laghi non realizzati sono quelli di Garga e della Iunture. Si tratta della diga di Redisole, realizzata a nord della frazione del villaggio Germano, uno sbarramento costato 3. La diga di Redisole, nella prima met. Solca molte vallate toccando i villaggi rurali di Germano e Serrisi, fino a raggiungere dapprima il quartiere dell'Olivaro e in seguito prosegue lambendo il centro storico della cittadina sul lato est del centro abitato. Il fiume Arvo nasce dal Monte Timpa Orichella nei pressi di Botte Donato, alimenta l'omonimo lago e attraversa la frazione di Lorica giungendo sul versante occidentale dell'abitato della cittadina in localit. Confluisce poi nel fiume Neto presso la localit. Vi si trovano infatti, nelle zone altimetriche pi. Presente anche l'abete bianco, soprattutto alle quote pi. Il comune di San Giovanni in Fiore, conserva ancora estese foreste, che coprono a perdita d'occhio, ampie porzioni di territorio. Importanti le presenze faunistiche, tra i mammiferi si segnalano: lupo, capriolo, cervo, donnola, faina, martora, tasso, volpe, lepre, scoiattolo var. La lontra, ritenuta estinta, . Tra i rapaci vivono il nibbio reale, nibbio bruno, poiana, gheppio, sparviere, astore, biancone, gufo reale, gufo comune, allocco, barbagianni e la civetta. Nelle foreste meglio conservate . Sui monti vola il maestoso corvo imperiale, presente in buon numero. Altri uccelli, stanziali, svernanti o migratori, popolano la zona, un esempio sono lo stiaccino, la balia dal collare, la rondine montana, l'averla piccola, il calandro, il passero solitario, la tottavilla, la tordela, la cincia bigia, il crociere, il lucherino, il regolo, lo zigolo muciatto ecc. Tra i rettili, rara la Testuggine di Hermann mentre si segnala, tra i serpenti, il biacco, la biscia dal collare, il saettone, il cervone, il colubro liscio, la vipera ecc. Tante altre specie di animali vivono nei vari ambienti che rappresentano un territorio articolato e ricco di biodiversit. I periodi della primavera e dell'autunno si presentano eccessivamente influenzati dalle altre due stagioni, cosicch. Nonostante questo fenomeno il paese non . I dati, pertanto, sono pressoch. Le tre fasi sono indicate coi nomi dei toponimi: Fara, Fiore e San Giovanni in Fiore. Il primo toponimo, Fara, che coincide con la prima fase, deriva dall'insediamento militare sorto sul luogo dove ora sorge l'abbazia florense, che fu chiamato . Il termine Fara deriva dal longobardo e indica il contingente militare migrante, con cui i longobardi riuscirono ad insediarsi anche in Italia. Gli scavi archeologici condotto di recente sulle fondamenta dell'Abbazia Florense, hanno portato alla luce i resti monumentali di un edificio preesistente al complesso Abbaziale che potrebbe essere connesso all'insediamento longobardo dell'area. La tesi dell'insediamento longobardo avanzata da Lopetrone spiegherebbe la facilit. Per i florensi la Chiesa non era l'edificio sacro ma la Comunit. A Fiore Gioacchino incominci. Il monastero florense di San Giovanni in Fiore delle origini (1. Il titolo Monasterium de Sancti Ioannes de Flora rimase anche dopo la morte del protoabate florense, pertanto, non fu difficile chiamare San Giovanni in Fiore anche l'insediamento civile istituito nel 1. Carlo V autorizz. L'abitato civile assunse, quindi, lo stesso titolo gi. Questa fase va dal 1. Gioacchino in Sila all'istituzione della commenda di San Giovanni in Fiore quale feudo ecclesiastico. L'abate Gioacchino da Fiore fu privilegiato inizialmente da Tancredi nel 1. Enrico VI nel 1. 19. Celestino III avvenuta nel 1. La seconda fase cominci. Salvatore Rota, quarto abate commendatario fond. Il primo e ultimo Commendatario laico, nominato dalla regia corte fu il cavaliere Luigi de' Medici di Ottajano e alla sua morte non fu nominato nessun successore essendo decaduta la forma del feudo e introdotto il governo dei comuni. Papa Alessandro VI Borgia, nel 1. Dopo quella proclamazione altri 1. Santa Sede) avranno in affido il monastero silano. L'ultimo abate commendatario fu Giacomo Filomarino, dopodich. I secoli successivi rafforzarono il ruolo di attrattore che il paese aveva nel resto della regione. Coloro i quali si spingevano verso la Sila erano personaggi attratti soprattutto dalle ricchezze delle foreste e dei terreni. Dal 1. 60. 0 si trovano i primi documenti di grandi possessori terrieri. Nel 1. 70. 0 e nel 1. Nel 1. 84. 4 San Giovanni in Fiore venne messa in risalto internazionale per la vicenda dei Fratelli Bandiera, rivoluzionari patrioti che vennero catturati nelle campagne del paese. Il 1. 84. 8 fu l'anno della . Cominciarono ad intravedersi le prime prospettive di sviluppo, grazie all'industria energetica derivante dalla realizzazione degli invasi artificiali silani. Dopo la nascita della Repubblica, il paese sub. La prospettiva industriale energetica, non sembrava mantenere le promesse e l'economia locale vacill. Il governo per rimediare alla situazione disastrata dell'economia, approv. In alto troviamo una corona sormontata da uno scudo che racchiude i simboli della cittadina: al centro vi . Sotto lo scudo vi sono due ramoscelli intrecciati da tre rose: il ramoscello di sinistra . La corona, infine, con cinque raggi, rappresenta il potere regio che domina sul territorio silano. Dopo questo avvenimento storico, il centro cittadino . L'Abbazia Florense fu fatta costruire, presso la confluenza dei fiumi Arvo e Neto, dall'abate Matteo I, successore di Gioacchino, dopo la morte del maestro (3. I lavori iniziarono nel 1. Gioacchino da Fiore, che voleva realizzare proprio in quel preciso luogo una casa religiosa per gli . Da qui la dedica dell'Abbazia a San Giovanni Battista, il santo eremita col dono della profezia e della contemplazione. Dal santo patrono dell'Abbazia il paese prese poi il suo nome, nel 1. Nonostante i molti rimaneggiamenti, l'Abbazia florense conserva l'austerit. Sulla facciata presenta un portale in stile Gotico formato da fasci di sottili colonne, con capitelli decorati da palmette e foglie, databile intorno all'anno 1. In corrispondenza dell'altare maggiore si trova la cripta che custodisce l'urna contenente le spoglie di Gioacchino da Fiore, e la nicchia sepolcrale. L'Abbazia, negli ultimi anni . La notizia dei lavori e del sequestro dell'abbazia giunsero fino al Parlamento. La chiesa conserva numerosi reliquari religiosi, statue e tele. Venne completamente riedificata nel 1. Il Convento dei Cappuccini segue a distanza di un secolo, la Chiesa Madre. Eretto dai frati dell'Ordine minore della provincia nel 1. Custodisce affreschi di artisti napoletani e calabresi, oltre ad alcune tele dello stesso periodo della sua edificazione il 1. La chiesa di modeste dimensione, ha accolto per alcuni decenni le spoglie di Giuseppe Miller e Francesco Tesei, due componenti della spedizione dei Bandiera, caduti presso il colle della Stragola. Posto al di fuori del centro urbano, in localit. Un tempo apparteneva al territorio comunale di Caccuri, ma dopo numerosi conflitti (anche sanguinosi) fra i monaci basiliani che risiedevano nel monastero, e i monaci florensi dell'Abbazia, il monastero e tutte le propriet. Nello stesso periodo, cominciarono a sorgere i primi edifici amministrativi nel rione Cortiglio, e si rese necessaria la creazione di una piazza pubblica come luogo sociale e amministrativo.
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